Viterbo e la Tuscia
Viterbo
Viterbo, gioiello dell'Italia centrale, è conosciuta come la "Città dei Papi" per essere stata sede di numerosi pontefici nel Medioevo. I suoi vicoli medievali e le piazze rinascimentali narrano storie di potere e spiritualità. Il Palazzo dei Papi, imponente residenza papale, domina il centro storico, mentre il quartiere San Pellegrino, il più grande d'Europa, con i suoi palazzi gotici, conserva l'antico fascino. Viterbo è un viaggio nel tempo, tra mura secolari e atmosfere sacre, testimoni della sua ricca storia ecclesiastica.
La Macchina di Santa Rosa
La Macchina di Santa Rosa è una tradizione unica a Viterbo, Italia. Ogni 3 settembre, in onore di Santa Rosa, la comunità celebra con una processione notturna. La protagonista è la "Macchina," una torre illuminata alta 30 metri e pesante 5 tonnellate, portata in spalla da un centinaio di uomini, i "facchini." Questa imponente struttura, decorata con fiori e luci, attraversa le strette vie medievali della città. La sfida richiede abilità, coordinazione e devozione. La Macchina di Santa Rosa è un affascinante spettacolo di devozione popolare, storia e maestria artigianale che attira visitatori da tutto il mondo. Viterbo è un viaggio nel tempo, tra mura secolari e atmosfere sacre, testimoni della sua ricca storia ecclesiastica.
Civita di Bagnoregio
La “città che muore”, come la definì il saggista e romanziere Bonaventura Tecchi, è il borgo più famoso d’Italia, la cui nascita viene fatta risalire al quinto secolo a.C. Si erge su di uno sperone tufaceo di circa 70 metri di altezza, eroso ai lati dall’azione del tempo, da cui l’espressione usata dal letterato per riferirsi ad essa. Civita conserva tutte le tracce del proprio passato, a partire dall’origine etrusco-romana in poi: portali in basalto, profferli, case medioevali, palazzi signorili rinascimentali. Vi si accede solo attraverso un ponte in cemento armato costruito nel 1965, percorribile esclusivamente a piedi. Delle cinque porte che un tempo consentivano l’entrata al Borgo, è ora agibile solamente Porta di S. Maria, che è poi il punto di arrivo del lungo ponte appena menzionato.
Villa Lante
Votata nel 2011 come il Parco più bello d’Italia, Villa Lante fu ideata da Jacopo Barozzi da Vignola, lo stesso architetto al quale si deve Palazzo Farnese. Si tratta in realtà di un giardino monumentale, ed anziché essere una “villa” vera e propria, consta in realtà di due casini molto simili edificati a distanza di una trentina d’anni l’uno dall’altro: casino Gambara e casino Montalto, dai nomi dei due cardinali che rispettivamente ne commissionarono la costruzione. La vera attrazione è costituita dunque dai giardini ed in modo particolare dai giochi d’acqua, opera dello specialista senese in architettura idraulica Tommaso Ghinucci.
Sacro Bosco di Bomarzo
Anche detto “Parco dei Mostri”o “Villa delle Meraviglie”, il Sacro Bosco è un complesso monumentale risalente al XVI secolo, dove fa bella mostra di sé una serie di sculture in basalto (materiale disponibile in grosse quantità nella zona) attribuite all’architetto e scultore Simone Moschino. Secondo alcuni esegeti, ogni scultura all’interno del Parco rappresenterebbe la tappa di un ipotetico percorso alchemico, ciò attribuendo alla struttura un fascino dal sapore esoterico unico al mondo. Dalla “casa pendente” alle Sfingi, dalla lotta tra giganti (“Ercole e Caco”) al Drago, dall’elefante che stritola il centurione romano con la proboscide all’Orco (forse l’opera più famosa dell’intera installazione), le sculture sono disseminate su di una superficie di circa tre ettari, all’interno di un bosco di conifere.Viterbo è un viaggio nel tempo, tra mura secolari e atmosfere sacre, testimoni della sua ricca storia ecclesiastica.